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giovedì 20 settembre 2012

Onomastico

Il 18 settembre si festeggia Santa Sofia Martire e quindi è anche il giorno del mio onomastico, ecco perchè rendendomi molto felice sono venuti a trovarmi, come ogni anno, i miei parenti compresa mia madre, nonostante ci dividano più di 80 km...il regalo più bello!
Comunque, tornando a noi, per accogliere al meglio i miei ospiti ho preparato uno squisito tiramisù ed un'ottima torta al cocco che sono entrambi due dolci facili, veloci e che in genere soddisfano ogni palato!

Allora tanti auguri a tutte le Sofia e come sempre buon appetito!
 

S. Sofia visse tra la fine del primo secolo e il principio del secondo e subì il martirio con le tre figlie sotto l'imperatore Adriano (76-138) e il Pontefice Alessandro I (105-116). Se non si può precisare la città di origine, si può affermare con certezza che morì a Roma. Nel fiore della giovinezza, caratterizzata da tanta affascinante bontà, Sofia, forse per appagare il desiderio dei parenti, che la volevano affidata ad un compagno di vita, sposò Filandro, giovane e ricco senatore.
Dal suo matrimonio nacquero tre figlie, alle quali furono dati i nomi di Fede, Speranza e Carità; Dopo pochi anni di matrimonio, morì Filandro, del quale, a ragione, si deve ritenere che avesse abbracciata la fede cristiana, perché la sposa, che viveva le virtù raccomandate dal Libro dei Proverbi della Scrittura, si interessò della sua salvezza eterna.
Morto il marito, S. Sofia decise di lasciare Milano. Ricchissima qual'era, distribuì ai poveri le sue ricchezze e partì per Roma. Campo del suo lavoro fu il servizio agli eroici confessori della fede cristiana, con l'assidua visita alle prigioni, dove moltissimi erano rinchiusi. Tale sua condotta non sfuggì all'occhio dell'imperatore Adriano, il quale volle davanti al suo tribuntale madre e figlie. Non le prese il timore, ma impavide, la madre prima e le tre figlie dopo, professarono la fede nel Cristo Salvatore, disposte a sopportare qualunque supplizio, non rinnegarono la fede ricevuta nel Battesimo. Alle promesse lusinghiere come alle minacce del giudice, dettero prova di nulla temere, desiderose soltanto di ricevere il Battesimo di sangue, che è il martirio. La madre venne denudata e fustigata crudelmente, dopo che le fu impresso sulla fronte il marchio dell'infamia.Allontanata la madre, il tiranno interrogò separatamente le tre figlie, sperando di poterle far deviare dalla religione di Cristo. Tutto egli adoprò, con le buone e le tristi maniere, ma inutilmente. Furente di rabbia, le affidò ai suoi giudici, perché venissero severamente punite, anche con la morte.

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